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Una spugna autoprodotta: la luffa

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    quaquoco
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    00 15/06/2009 09:10


    Né di origine animale, né di cellulosa, né sintetica: anche la spugna si può fare in casa.
    Avete mai pensato a quante spugne usa e getta buttiamo via ogni anno per pulire piatti e per farci la doccia? Normalmente in commercio se ne trovano di tre tipi: di origine animale, vegetale (in cellulosa) o sintetiche. Si differenziano per il diverso grado di biodegradabilità e per il tipo di fabbricazione: pesca, processo industriale, sintesi chimica. Esiste però una quarta alternativa: la spugna di luffa.

    La luffa (in particolare la specie chiamata cylindrica o aegiptyca) è un vegetale simile alla zucchina, ma rampicante come le zucche, della famiglia delle cucurbitacee. La si trova pronta all’uso in alcuni negozi del commercio equo e solidale, ma non è un frutto esotico. È possibile coltivarla anche in Italia, con molto sole possibilmente diretto e molta acqua. È una pianta annuale, la si semina a fine marzo e la si raccoglie a inizio autunno, solo quando la naturale maturazione è completa. Il frutto maturo di luffa può essere di colore da verde a quasi nero e diventa sempre più leggero, poiché la polpa interna si modifica e diventa fibrosa e spugnosa. A completo sviluppo, la sommità si apre da sola, per fare uscire i semi. A questo punto sarà anche facile sbucciarla, come un qualunque frutto. Una volta tagliata e sbiancata al sole o in acqua la spugna è pronta.

    Avrete così creato le vostre spugne, perfettamente biodegradabili, totalmente rinnovabili e non legate ad alcun processo produttivo industriale, spesso inquinante e dispendioso in termini energetici. La spugna di luffa si sciacqua facilmente, non trattiene il sapone e asciuga rapidamente. Per questo motivo non forma muffe né sviluppa batteri, è più igienica e dura alcuni mesi. La si può usare in mille modi, ma innanzitutto, data la leggera abrasività delle sue fibre, è comoda per lavare i piatti e come spugna da doccia dà un effetto peeling sulla pelle.

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    00 15/06/2009 10:41
    sì, la conosco :)

    me ne han passato dei semi e vorrei piantarli qd torno...se mia madre promette solennemente di annaffiarle mentre sono via per le ferie d'agosto >.<
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    picciuz
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    00 16/06/2009 09:27
    very interessantissimo!
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    Fenicefelice
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    00 16/06/2009 10:53
    se vien fuori qlcs vi dico. le avevo piantate l'estate scorsa...però ovviamente poi ad agosto benchè le avessi curate è bastato andarmente verso il 20 che poi nessuno più ha guardato l'orto...ed è morto tutto: cetrioli, pomodori, insalatina, calendula, nasturzio, luffa, zucche, mirtillo...qd son tornata era tardi, si son salvate altre aromatiche ma il più del danno era fatto :(

    peccato, perchè con la luffa, se uno sa farsi il sapone in casa, io avevo visto in un negozio Sapò che la vendevano tagliata a rondelle insieme al sapone.

    cioè immagino facessero il sapone con il classico tubo di plastica come stampo: versi il sapone dentro il tubo e aspetti che solidifichi, solo che dentro al tubo, oltre al sapone, mettevano anche la spunga di luffa intera.
    Una volta solidificato, tagliano il sapone a fette, e così anche la luffa.
    Quindi si ottiene un saponino, con all'interno già la luffa. Ideale come idea regalo, come scrub sotto la doccia. Loro facevano un foro nel sapone e ci mettevano una cordicella tipo spugna da doccia da appendere.

    eccoli, nel catalogo online:
    www.sapo-online.it/dettaglio.asp?Colore=C0BD40&Articolo=233
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    picciuz
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    00 16/06/2009 11:35
    Re:
    Fenicefelice, 16/06/2009 10.53:

    se vien fuori qlcs vi dico. le avevo piantate l'estate scorsa...però ovviamente poi ad agosto benchè le avessi curate è bastato andarmente verso il 20 che poi nessuno più ha guardato l'orto...ed è morto tutto: cetrioli, pomodori, insalatina, calendula, nasturzio, luffa, zucche, mirtillo...qd son tornata era tardi, si son salvate altre aromatiche ma il più del danno era fatto :(





    che peccato ... [SM=g8302]
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    00 16/06/2009 11:44
    diciamo che i miei non han accolto l'eredità d'orto che avevo lasciato, ognuno con i suoi impegni...se ne sono dimenticati.
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