Con il tempo di 2'02''75 Valentino chiude in bellezza la prima tornata di test con la Yamaha M1. Una prestazione perentoria che apre un nuovo fronte di guerra: quello tra il campione e la Honda
di Marco Masetti
Rossi ha mostrato un ottimo feeling con la Yamaha M1 portandola subito a tempi di tutto rilievo
Sepang (Malesia) - Il fenomeno Rossi chiude la sua tre giorni malese con tempo strepitoso: 2'02"75, pochi centesimi da quanto fatto la settimana scorsa da Biaggi nei test Honda. Rossi oggi è stato monumentale. Veloce sin dal mattino, impressionante quando ha innescato una serie di giri sotto i due minuti e quattro secondi, pauroso quando per due tornate a fila ha messo il turbo ed ha abbattuto il muro dei 2 e 03. Cosa usare per lui se non una lunga lista di superlativi? In tre giorni ha preso in mano una moto reduce da una stagione men che mediocre e l'ha portata al top. Il cronometro non mente e non c'è stato bisogno di nulla di più di una gomma un po' soft (usata anche dagli Honda) e di una gran condizione per ottenere il tempo, ma soprattutto per dimostrare che lui la M1 ce l'ha già nelle mani. La usa come se la guidasse da mesi, la forza e la controlla come faceva con la Honda.
Quindi all'HRC sono già con il terrore alle porte, in pieno panico? No, non pensiamo che sia così. La Honda qui ha portato le moto 2003 aggiornate e non le nuove, che scopriremo dall' 11 febbraio a Sepang e poi a Phillip Island. Solo dopo questo test sapremo se davvero la Honda ha paura, e poi c'è la nuova Ducati, ancora da scoprire.
Di sicuro una persona che qualche campanello in testa lo deve sentire suonare è Kanazawa, l'uomo che non ha saputo tenersi stretto Vale; quello che lo ha sempre trattato come uno qualunque... Già il capo dell'HRC, quello che Rossi: "Non mi ricordo più nemmeno chi sia". Diciamo questo perché, se togliamo i tempi di Rossi, la Yamaha resta una moto che, nella migliore delle ipotesi, becca un secondo dalle Honda. E la prestazione di Checa, in questo senso, non ammette replica. Lo spagnolo è forse il vero indicatore dell'attuale divario tra la M1 e la 211, è Valentino che falsa completamente la prospettiva. Troppo abile nel metterci del suo, nel trasformare in oro anche l'ottone. Questa è la grande lezione di questi test incrociati fatti in Malesia, che Rossi è il più forte. Forse non c'era bisogno di venire fino qui per scoprirlo. Eppure da qui parte un'analisi, sicuramente affrettata e possibile di tante smentite, ma che ha una sua logica.
In questa stagione assisteremo alla lotta tra le Honda e Rossi, poche storie. Tra i piloti Hrc si aspetta con ansia la nuova moto che, sperano, avrà qualcosa del prototipo di Ukawa, mediamente più veloce delle altre Honda di 8 chilometri orari.
La Honda resta la migliore ad adattarsi a tutte le piste, imbattibile nell'essere sfruttabile in ogni frazione di potenza, ancora valida anche con le gomme alla fine. Rossi lo sa e agli ingegneri ha chiesto questo: potenza e sfruttabilità, ma anche poche avventure nella ciclistica. La M1 per Rossi ma anche per gli altri piloti va bene con la 16.5 anteriore, quindi è meglio puntare su questo. Dal boss dell'attività Yamaha in MotoGp Rossi ha ottenuto carta bianca. Forse ci vorrà fortuna ad azzeccare la scelta giusta in tempi ristretti, ma Rossi per battere la Honda ha bisogno anche di un aiuto della sorte, dell'inevitabile lotta intestina in casa HRC, di qualche battuta a vuoto dei rivali più accreditati.
E qui arriva in campo Biaggi. Max è in America, ma di sicuro avrà visto i tempi del rivale numero uno. Forse non immaginava che fosse così vicino, ma sorpreso non deve esserlo più di tanto. Biaggi non ha mai pensato che Rossi alla Yamaha fosse un rivale in meno.
I TEMPI
Rossi 2'02"75 59 giri
Checa 2'03"72 88 giri
Abe 2'05"05 52 giri
Melandri 2'05"55 52 giri
( 26/01/2004 )